mercoledì 15 febbraio 2012

La teoria della centesima scimmia

La scimmia giapponese Macaca fuscata (o macaco dalla faccia rossa), è stata osservata allo stato selvaggio per un periodo di oltre 30 anni. Nel 1952, sull'isola di Koshima, alcuni scienziati davano da mangiare alle scimmie delle patate dolci sepolte nella sabbia. Alle scimmie piaceva il gusto delle patate dolci, ma trovavano la sabbia assai sgradevole. Un giorno una femmina di 18 mesi chiamata Imo scoprì che era in grado di risolvere il problema lavando le patate in un ruscello vicino. In seguito insegnò questo trucco a sua madre. Anche i suoi compagni di gioco impararono a lavare le patate e lo insegnarono anche alle loro madri. Questa innovazione culturale fu gradualmente accolta dalle varie scimmie mentre gli scienziati le tenevano sotto osservazione.

Tra il 1952 e il 1958 tutte le scimmie giovani impararono a lavare le patate dolci per renderle più appetitose. Solamente gli adulti che imitarono i loro figli appresero questo miglioramento sociale, gli altri continuarono a mangiare le patate sporche di sabbia. Poi accadde qualcosa di veramente notevole. Possiamo dire che nell'autunno del 1958 vi era un certo numero di scimmie sull'isola di Koshima che aveva imparato a lavare le patate, non si conosce il numero esatto. Supponiamo che un dato giorno, quando il sole sorse all'orizzonte, le scimmie che avevano imparato a lavare le loro patate fossero 99. Supponiamo inoltre che proprio quella mattina, la centesima scimmia imparò a lavare patate. A quel punto accadde una cosa molto interessante! Alla sera di quel giorno praticamente tutte le scimmie sull'isola avevano preso l'abitudine di lavare le patate dolci prima di mangiarle.


L' energia aggiunta di questa centesima scimmia aprì in qualche modo un varco ideologico! La cosa più sorprendente, osservata da questi scienziati, fu il fatto che l'abitudine di lavare le patate dolci attraversò, in seguito, il mare. Infatti colonie intere di scimmie sulle altre isole ed anche gruppi di scimmie a Takasakiyama cominciarono a lavare le loro patate dolci! E’ come se arrivare al punto di massa critica (idealmente 100 in questo caso) avesse instillato in tutte le scimmie una nuova coscenza comune. Sembra perciò che, quando viene superato, un certo numero critico di elementi raggiunge una nuova consapevolezza e la medesima viene passata da una mente all'altra.

Sebbene il numero critico possa variare, il Fenomeno delle Cento Scimmie indica che quando vi sono poche persone che conoscono qualcosa di nuovo, questo nuovo concetto rimane di loro esclusiva proprietà. Ma se a loro si aggiunge anche una persona in più, raggiungendo il numero critico, si crea una idea così potente da poter entrare nella consapevolezza di quasi tutti i membri di quel gruppo! Forse adesso è più facile intuire perchè siamo sottoposti a certi bombardamenti mediatici, perchè siamo indotti a pensieri separatisti, perchè la nostra opinione è un' energia così preziosa per qualcuno che ha interesse a fuorviare gli animi e custodire "delicati" segreti. Sapere è potere ma anche libertà! Attributi che appartengono a tutti gli uomini, non solo ad una minoranza "eletta".

Per evolvere e compiere con la giusta preparazione il grande salto che comunque ci attende, dobbiamo necessariamente sgretolare tutto ciò che non porta alla verità e apprendere chi realmente siamo, ritrovare il nostro centro. Abbandonare le false convinzioni, perdonare a noi stessi e agli altri, essere ispirati, guardare con occhi limpidi la vita e scorgere il disegno nel quale ci stiamo muovendo, sono tutte cose che derivano da una grande consapevolezza. Uno stato consapevole si raggiunge con costanza e fiducia, amando prima di tutto se stessi, calmando la mente con pratiche meditative e coltivando un sano distacco da tutto ciò che può importunare la crescita interiore. Maggiore è la consapevolezza, maggiore sarà la sicurezza e la capacità di discernimento nella nostra esperienza. Potremo così finalmente accedere a noi stessi, connettendoci fino a sentire la necessità di salire un altro gradino ancora, contribuendo così a raggiungere quella massa critica che farà la differenza.
«Come il mio partner insegna, per una creatura cresciuta nelle 3D è molto difficile comprendere l’interdimensionalità. Vorrei definire le vostre caratteristiche interdimensionali. Tu sei un angelo. Lo sei sempre stato e sempre lo sarai. Sei temporaneamente su questo pianeta come forma fisica 3D e questa parte di te è Umana. Ora, tu pensi che la totalità del tuo intelletto sia con te, vero? Non lo è. Qui ce n’è solo una parte. Il resto è tenuto nascosto, ma sempre collegato e disponibile. Tu sei con te stesso in uno stato quantico e il resto di te è da qualche altra parte. E’ stata fatta una domanda: “Si riesce a fare una prodezza che sembra da circo? E’ possibile essere in due posti contemporaneamente?” Vi dirò che, invece, potete essere in molti luoghi nello stesso tempo, e tutti voi lo siete.

Ma, prima, lasciatemi dire da chi dipende: è la coscienza di colui che è qui in forma Umana. Voi non avete multipli di cervello, ma avete multipli frammenti interdimensionali… centinaia di questi, per alcuni di voi. Ve ne illustrerò uno che conoscete. E’ chiamato il Sé Superiore. Questo è quello più vicino al Sé-Umano, che qualcuno di voi ha osato chiamare il sé inferiore (ma non lo è). E’ così che pensate di voi stessi, non è vero? Io chiamerò questa parte fisica, il divino sé Umano. Questi è quello che anela a collegarsi con il Sé Superiore. E questo, amici miei, è lo scopo della vostra vita».

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3 commenti:

  1. Non so se gli umani sono all'altezza delle scimmie!

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  2. leggendo questo post ho pensato anche alle numerosi invenzioni umane fatte più volte contemporaneamente da diverse persone in diversi paesi.

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Scritto da Cristina Bassi Ripropongo un vecchio articolo da Raptitude.com perchè ha a che fare con il senso della realtà, che è cosi tanto c...